domenica 14 ottobre 2007

Il Papa a Napoli. La Jervolino: «Il Papa ci darà coraggio, coraggio, coraggio».

Iervolino: non siamo ricchi ma il Pontefice ci trasmetterà fiducia e saprà esaltare le qualità della nostra città.
(Luigi Roano Il Mattino) «Coraggio, coraggio, coraggio. Mi aspetto che il suo arrivo dia coraggio a Napoli, ai napoletani, a tutti noi». Ecco cosa il sindaco Rosa Iervolino si attende dalla visita di papa Benedetto XVI che arriverà tra due domeniche, il 21. Ormai siamo già in piena vigilia e l’attesa per il pontefice è febbrile. Del resto quello sarà il giorno clou del meeting interreligioso promosso dalla Curia napoletana e dalla Comunità di Sant’Egidio che comincerà proprio il 21 e si concluderà il 23. «Posso immaginare - spiega il sindaco - che il Pontefice si ricordi che non siamo una città ricca dal punto di vista economico, ma che lo siamo culturalmente ed umanamente. Quindi è giusto che emerga il buono di Napoli e siano isolate quelle nicchie di violenza». Il primo cittadino sottolinea come la visita di Papa Ratzinger assume un significato di fiducia ed incoraggiamento considerando che avviene all’interno di un più ampio appuntamento di preghiera per la pace. «È giusto pregare per la pace pensando a tutti quei Paesi in guerra e dove sono in atto guerre civili, come la Birmania». L’arrivo del Papa per i napoletani è un evento non nuovo, ma comunque attesissimo e ricco di aspetti tipicamente collegati alla fede ma anche al folklore. L’arte di arrangiarsi - si sa - è una caratteristica locale e in queste ore in molte fabbrichette più o meno regolari si stanno stampando bandiere con i colori del Vaticano e gadget che ricorderanno la visita di Benedetto XVI. Una attività molto intensa soprattutto nei quartieri più popolari della città. La macchina organizzativa si è messa in moto, in città arriveranno delegazioni da tutto il mondo, anche nazioni segnate dalle guerre si ritroveranno nella stessa piazza. Il Santo Padre arriverà il 21 mattina alla Stazione marittima. Intorno alle 9 dovrebbe atterrare in elicottero, poi la recita dell’Angelus in piazza Plebiscito alle 10. Successivamente tappa al salone del Seminario Arcivescovile in viale Colli Aminei. Benedetto XVI si recherà poi alla Cappella del Tesoro di San Gennaro per la venerazione delle reliquie del Santo Patrono. Infine ritorno alla Stazione marittima e partenza per il Vaticano. Otto ore durerà la visita del Papa, otto ore che però stanno già facendo trepidare di attesa i fedeli. Napoli si presenterà agli occhi dei visitatori come capitale delle religioni, la città sarà al centro dell’attenzione internazionale così come è toccato l’anno scorso a Washington e prima ancora a Lione, Milano, Barcellona e Lisbona, solo per citare alcune delle città che hanno ospitato l’evento. Trecento i delegati delle più diverse confessioni religiose, si tratta del più grande appuntamento mondiale dell’anno sotto il segno del dialogo. Organizzare l’evento non è semplice e Palazzo San Giacomo sta lavorando sodo d’intesa con la Curia. Per assistere alla Santa Messa sono arrivate 52mila richieste per la prenotazione dei biglietti e fino al 19 gli organizzatori stimano che ce ne saranno altre 53mila per un totale di 105mila presenze. Ma i posti a disposizione non andranno oltre i 20.800. Sul palco, per autorità e schola cantorum, spazio per 1500, con il coro che ne occuperà da solo 400. La piazza verrà suddivisa in 16 settori per 7.800 posti a sedere e 10 settori per 13.000 posti in piedi, totale appunto 20.800. Numero preciso e non flessibile perché per accedere alla piazza sarà necessario essere in possesso di un biglietto che segnalerà anche il colore del settore di destinazione. Per ovviare alla differenza posta dalla capienza della piazza rispetto alle richieste verranno posti vari maxischermi lungo il percorso del corteo papale e la celebrazione verrà trasmessa in diretta su Raiuno.
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IL PIANO SICUREZZA

Percorso blindato sul lungomare

Vigilia di intenso lavoro per il piano sicurezza del meeting interreligioso dove non mancano i distinguo e le differenze. Alla Iervolino non piace la zona rossa. Però ieri al termine di una giornata abbastanza tesa sull’asse Prefettura-Palazzo San Giacomo la decisione adottata dalle forze dell’ordine per l’evento dal richiamo mondiale va in quella direzione. «Via Partenope sarà chiusa per tre quarti - spiega l’assessore al Traffico Gennaro Mola - dal Borgo Marinari all’hotel Excelsior, in quello spazio saranno messe fioriere e dissuasori di cemento armato. Resterà disponibile una sola corsia per il transito di auto e pedoni. Il piano partirà alle 18 del giorno 19 e terminerà alle 13 del 24». Insomma una sorta di «mini zona rossa». Che ricorda a tratti quella del G7. Basta pensare che il percorso del Papa sarà transennato e anche dove Benedetto XVI non passerà - cioè via Roma e il centro storico - ci saranno transenne e percorsi obbligati per i pedoni. Misure che le forze dell’ordine ritengono necessarie per lo svolgimento dell’evento in serenità. Vista la recrudescenza criminale di queste ore in città e il concentrarsi di tanti capi religiosi è chiaro che ogni precauzione è lecita. Mancano ancora 10 giorni al meeting e quindi non sono esclusi nuovi cambiamenti. Ma se ci saranno si andrà a rafforzare quanto già stabilito. I controlli nei punti critici saranno moltiplicati: Capodichino, Beverello e Mergellina, gli svincoli autostradali ma anche tutte le zone maggiormente popolate da immigrati. Il piano del resto è già partito viste le bonifiche in atto, tutto dovrà essere perfettamente oleato almeno due giorni prima del 21, quando cominceranno ad arrivare le delegazioni. Il Comune mette in campo ben 600 volontari della Protezione civile e in queste ore si sta facendo opera di raccordo con molte associazioni cattoliche che aiuteranno le varie security nella gestione della città e dei pellegrini. lu.ro.

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