lunedì 8 ottobre 2007

Santa Madre Natura, ora pro nobis.

(Alternativa Liberale) Da quando una parte degli abitanti del nostro pianeta, sconvolti dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale, ha portato alla ribalta il tema dei diritti umani, la Chiesa cattolica ha ritenuto suo dovere farsi paladina di tali diritti: secondo Benedetto XVI, la "vera garanzia offerta ad ognuno per vivere libero e rispettato nella sua dignità e difeso da ogni manipolazione ideologica e da ogni arbitrio e sopruso del più forte" è un dono di Dio, non una conquista dell'evoluzione della consapevolezza umana.

Credo sia giusto ricordare che la Santa Sede, stato sovrano a tutti gli effetti, non si è ancora decisa a firmare la Dichiarazione universale dei Diritti dell'Uomo. "La Dichiarazione dei diritti dell'uomo è un codice etico di importanza storica fondamentale: è stato infatti il primo documento a sancire universalmente (cioè in ogni epoca storica e in ogni parte del mondo) i diritti che spettano all'essere umano", quindi sottoscriverla significa farsi un bell'esame di coscienza, nel caso in cui ci si sia distinti nella negazione dei principi e dei valori su cui si basa, e dei diritti che vengono definiti universali e irrinunciabili. Tanto per fare un esempio, la Chiesa si appella al diritto alla libertà religiosa, sacrosanto, dopo averlo negato per secoli. Ma alla Chiesa non basta la semplice libertà di professare la propria fede. Dopo aver scoperto improvvisamente che ogni essere umano (donne comprese) ha una dignità intangibile, ritiene di dover puntare l'indice contro chi sta sovvertendo i veri fondamenti della dignità umana, in nome del "relativismo etico".

Il papa non lo dice, ma si riferisce a un preciso soggetto culturale e politico, l'Unione Europea, che ha incluso nella propria Costituzione una versione aggiornata della Carta del '48: in Europa non si può discriminare nemmeno sulla base dell'orientamento sessuale, e su questo la Chiesa romana è profondamente in disaccordo (il papa evita pure di notare che grazie al relativismo etico l'individuo è libero di decidere come comportarsi, ma non di mettere in discussione i principi e i valori su cui si fondano le società occidentali moderne).

Rivolgendosi alla Commissione Teologica, Benedetto XVI ha detto che "nessuna legge fatta dagli uomini può sovvertire la norma scritta dal Creatore". La norma si chiama legge morale naturale e sta scritta "nel cuore dell'uomo". Il Creatore non poteva mandare un fax, far trovare un libro a un bookcrosser, lasciare un messaggio sulla segreteria del Santo Padre? Ma non lo sapeva il Creatore che il cuore dell'uomo è quanto di più indecifrabile si possa trovare nelle sue creature? Siccome leggere cos'ha da dirci un muscolo è opera alquanto complicata, i teologi della suddetta Commissione dovranno trasformarsi in cardiomanti e riferire quanto sta scritto per illuminarci? Macché, la Chiesa sa già tutto, l'umanità intera deve semplicemente prenderne atto e adeguarsi o alla "legge morale naturale" o alla dottrina della Chiesa cattolica, che, manco a farlo apposta, coincidono. Per la Chiesa è per esempio contro-natura abortire, anche se la Natura è la principale causa di aborti; è invece naturale oltre che doveroso alimentare artificialmente un corpo in stato vegetativo; il sesso secondo natura ha come unico scopo l'accoppiamento eterosessuale monogamico finalizzato alla procreazione, anche se almeno 1500 specie animali non disdegnano l'omosessualità e la monogamia, non solo tra gli uomini, è un'eccezione; il preservativo è contro la vita, i "metodi naturali" di controllo della fertilità no; e via di questo passo. Sono opinioni rispettabilissime, finché rimangono tali, ci mancherebbe. Grazie all'avvento della democrazia, la Chiesa cattolica e i suoi "fedeli" sono liberi di elaborare e di adottare un codice etico ritenuto di ispirazione divina (tanto liberi da disattenderlo in massa). Il giorno in cui i cattolici, praticanti e fedeli, fossero la maggioranza, avrebbero pure il diritto di estendere la proprie convinzioni all'intera società, vietando per legge non solo le pratiche omosessuali e l'aborto, ma l'uso dei preservativi, il sesso prematrimoniale, l'infedeltà, lo shopping domenicale e quant'altro.

Nel frattempo, perché non dedicarsi a trovare un nuovo nome per identificare i fondamenti teologici su cui si basa la religione e l'etica cattolica? "Dogma" in greco significa "opinione personale non certa" : se non è relativismo questo...

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